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Non c’è futuro senza Memoria: dal digitale le Storie

Non c’è futuro senza Memoria: dal digitale le Storie

Il 30 ottobre 2023 è stato un pomeriggio intenso e partecipato all’Abbadia di Fiastra per la prima uscita pubblica della Casa della Memoria di Urbisaglia Ets.

Interloquendo col titolo “Non c’è futuro senza Memoria: dal digitale, le storie” e coordinati da Egizia Marzocco, responsabile Comunicazione di Unicam, si sono succeduti al microfono per i saluti presenze istituzionali quali i sindaci di Urbisaglia e Tolentino, il presidente della Fondazione Giustiniani Bandini Giuseppe Sposetti, il presidente della Fondazione Carima Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi. Particolarmente calorosa l’accoglienza riservata al professor Claudio Pettinari, alla sua ultima uscita ufficiale quale rettore Unicam, che ha sottolineato la pregnanza del termine “memoria” rispetto al ricordo, richiamandone il valore anche rispetto all’esperienza drammatica del terremoto 2016 che proprio il 30 ottobre visse la scossa più brutale. Per Unimc ha recato il saluto il professor Angelo Ventrone, che è anche referente scientifico della Casa della Memoria, che ha sottolineato come «Salvaguardare la memoria sia oggi un’operazione più facile, perché con la digitalizzazione sarà possibile mettere a disposizione di tutti le fonti e, conseguentemente, stimolare e accrescere riflessioni; significa valorizzare la ricchezza e l’incontro tra visioni diverse»

L’intervento introduttivo è stato svolto dal professor Carlo Spartaco Capogreco, dell’Università di Calabria che ha parlato dell’internamento civile nell’Italia fascista (1940-43), notando come solo alla fine del secolo scorso abbia cominciato a svilupparsi attenzione al tema dei campi di internamento, mentre ancora nel 1993, 50° anniversario dell’8 settembre ci furono solo due eventi, a Ferramonti (Cs) e l’altro proprio a Urbisaglia, promosso dallo storico locale Roberto Cruciani (presente all’incontro).

È stata poi la volta di Giovanna Salvucci, presidente della Casa della Memoria di Urbisaglia, che ne ha ripercorso la storia, sottolineando l’intenzione di recuperare le storie delle persone che sono state detenute nel Campo dell’Abbadia di Fiastra nella convinzione che così si contribuisce a restituire loro la dignità che meritano e si contribuisce ad alimentare un tessuto di pace e democrazia. Riccardo Ciliberti, collaboratore dell’Archivio di Stato di Macerata ha illustrato gli obiettivi del piano nazionale di digitalizzazione.

È stata quindi la volta del gruppo di Unicam che ha illustrato il sistema di acquisizione digitale dei documenti conservati nell’Archivio di Stato di Macerata. Si sono alternati al microfono i professori Andrea Polini e Michele Loreti, e la dottoranda Melania Fattorini. La digitalizzazione, curata dagli studenti di Unicam, è stata effettuata utilizzando il sistema BooKeeper sviluppato dalla startup e spin-off Unicam Knoway Systems srl. In questa prima fase, che è stato possibile realizzare grazie a un contributo elargito da Fondazione Carima, sono stati digitalizzati i documenti contenuti in 6 buste: 6.725 documenti e circa 15.000 foto su un totale di circa 42.560 documenti e 94.240 foto contenute nelle 38 buste dell’archivio.

L’ultima parte dell’incontro ha visto gli interventi di Andrea Giuseppini, promotore e curatore del sito https://campifascisti.it, di Marzia Luppi, direttrice della Fondazione Fossoli (https://www.fondazionefossoli.org) e di Giordano Viozzi, presidente della Casa della Memoria di Servigliano (https://www.lacasadellamemoria.com). Ha seguito a lungo online l’incontro anche Anna Krecik, conservatore del Civico Museo della Risiera di San Sabba (https://risierasansabba.it). Tutti hanno apprezzato l’iniziativa e si sono detti d’accordo di dar vita a un coordinamento organico tra le realtà presenti e altre che vorranno convergere, mettendo ciascuno a disposizione degli altri le proprie competenze ed esperienze, per ottimizzare l’impiego delle risorse e ottenere la massima efficacia nelle iniziative. C’è l’intenzione di cercare anche coinvolgimenti internazionali, nella prospettiva di concorrere a bandi europei.