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L’internamento ebraico nelle Marche: costruire un itinerario di storia e memoria

L’internamento ebraico nelle Marche: costruire un itinerario di storia e memoria

Sabato 24 febbraio la Casa della Memoria di Urbisaglia ETS ha vissuto il suo secondo appuntamento pubblico con la Giornata di studio su “L’internamento ebraico nelle Marche: costruire un itinerario di storia e memoria”. Nella mattinata il piccolo teatro comunale di Urbisaglia è stato insufficiente a contenere i tanti partecipanti affluiti, tra i quali, particolarmente graditi, un bel gruppo di ragazze e ragazzi della locale Scuola Secondaria di primo grado.

L’iniziativa, che ha goduto di un finanziamento della Regione Marche nel quadro del progetto sugli “Itinerari ebraici nelle Marche”, ha visto al mattino, dopo i saluti del sindaco di Urbisaglia e della professoressa Lina Caraceni a nome del rettore di Unimc John McCourt, l’intervento dello storico Angelo Ventrone, direttore scientifico della Casa della Memoria di Urbisaglia, che aveva come titolo “La figura del nemico e le procedure di internamento” e che ha sviluppato la «definizione di campo di concentramento, gli obiettivi generali che i campi si prefiggono, le funzioni dei campi e una loro possibile tipologia». 

È stata quindi la volta dello storico dell’Università del Molise Costantino Di Sante che ha fornito le coordinate dell’internamento libero nelle Marche, realtà che ha coinvolto ben 84 Comuni, più di un terzo del totale. È seguita Annalisa Cegna dell’Istituto storico di Macerata e di Unimc, con l’analisi della realtà dei campi di concentramento femminili, a partire dalla constatazione che la divisione per sessi si spiega con le dimensioni ridotte dei campi italiani rispetto a quelli nazisti, i quali erano per entrambi i sessi.

Giordano Viozzi, presidente della Casa della Memoria di Servigliano e Giovanna Salvucci, presidente della Casa della Memoria di Urbisaglia, hanno presentato le rispettive realtà.

La mattinata si è conclusa con uno scambio che ha coinvolto il sindaco di Urbisaglia Paolo Francesco Giubileo, quello di Petriolo Matteo Santinelli e il funzionario del Comune di Ancona Sergio Sparapani con l’obiettivo di creare una rete tra i Comuni sede di campi di internamento o di internamento libero così da poter condividere la documentazione ancora posseduta.

Il pomeriggio è iniziato con una apprezzata visita al complesso monumentale dell’Abbazia di Fiastra, che vide il Palazzo Bandini sede del campo di internamento.

Rientrati nel teatro comunale di Urbisaglia, ha preso avvio la seconda parte della Giornata di studio col saluto portato dal rettore di Unicam Graziano Leoni. Sono quindi iniziati gli interventi coordinati dalla giornalista Rai Patrizia Ginobili. Il primo a parlare è stato il docente di informatica di Unicam Michele Loreti, che ha raccontato come è stata avviata la digitalizzazione dei documenti sull’internamento conservati nell’Archivio di Stato di Macerata. A lui è seguita Adachiara Zevi, che ha raccontato l’esperienza sempre più diffusa dell’apposizione delle “pietre d’inciampo”. Daniele Rossi, dell’Università di Camerino e Riccardo Mecozzi hanno quindi sviluppato “La memoria nel metaverso” presentando il progetto realizzato per consentire la visita virtuale del Campo di Servigliano, che potete trovare online qui.

L’intenso pomeriggio è stato concluso da Luca Brignone, regista della docufiction Rai “Per un nuovo domani”, sulla storia di  oltre 70 ebrei stranieri che, tra il 1941 e il 1943, sono stati “internati liberi” a Castelnuovo di Garfagnana, che ha raccontato l’origine del film. Lo stesso regista aveva incontrato il giorno precedente gli studenti del Liceo artistico di Macerata, autori di un corto sul campo si internamento di Urbisaglia.

Tutti gli interventi possono essere ascoltati nel canale Youtube della Casa della Memoria di Urbisaglia. Ci scusiamo per cattiva qualità dell’audio: ci ripromettiamo nei prossimi appuntamenti di superare gli inconvenienti tecnici in cui siamo incorsi in questa occasione.