Il 27 gennaio 2024 l’Associazione Casa della Memoria di Urbisaglia, insieme all’Amministrazione Comunale e all’ANPI di Urbisaglia, ha organizzato un incontro con Sergio Roedner, unico figlio di Ernst Roedner, internato nel locale Campo di Internamento dal 29 luglio 1940 al 2 aprile 1942.
Accompagnato da suo figlio Ernst Giulio, Sergio Roedner ha tracciato le vicissitudini della sua famiglia, narrate nel libro L’orologio di Armin. L’Europa, due guerre, una famiglia (Marinotti, 2002): cinque generazioni coinvolte nelle tristi vicissitudini dell’antisemitismo e del nazismo, fra cui l’internamento di suo padre nel campo di Urbisaglia.
L’incontro è stato preceduto dall’intervento di gruppo di studentesse e studenti del Liceo Artistico Giulio Cantalamessa di Macerata che, guidati dal prof. Jacopo Caggiano e coordinati dalle professoresse Veronica Mastrogiacomi e Roserita Calisti, hanno realizzato due cortometraggi sul Campo di Internamento di Urbisaglia.
Ha preso poi la parola Emanuela Balelli, Presidente del Centro Studi Balelli per la Storia della Fotografia di Macerata. Quale discendente di una dinastia di fotografi, che dal 1851 al 1972 hanno testimoniato con i loro scatti l’epoca in cui hanno vissuto, Balelli ha parlato dell’importanza della fotografia, quale strumento fondamentale per conoscere il nostro Passato, come è appunto avvenuto con gli scatti che hanno immortalato gli internati del Campo di Urbisaglia.
Al termine dell’incontro la sezione maschile del Coro Equi-Voci di Urbisaglia, diretta dalla Maestra Cristina Picozzi, ha interpretato la canzone Komm mein Schatz auf den Bocceplatz (Vieni, amore mio, al campo di bocce), composta nel campo di Urbisaglia il 17 luglio 1941 da due internati: Paul Schwenk, violoncellista, che compose la musica, e Egon Mosbach, poeta, che compose le parole.
All’incontro erano presenti Massimo Cortese, figlio dell’Agente di Polizia Gino Cortese ed Alessandro Pantanetti, nipote dell’internato Herman Wartski e figlio del Comandante Partigiano Augusto.