Quest’anno, per il Giorno della Memoria, avremo il piacere di ospitare Sergio Roedner, figlio di Ernest Roedner, internato nel campo di Urbisaglia dal 29/07/1940 al 02/04/1942.
Sergio Roedner è autore del libro Il piombo e l’anima (ATì, 2006), ambientato a Milano nel 1944, ispirato alla storia di Ruth, finita in un lager come sei milioni di altre storie, e del libro L’orologio di Armin. L’Europa, due guerre, una famiglia (Marinotti, 2002), nel quale ricostruisce le vicende della sua famiglia nell’arco di due secoli. Cinque generazioni, coinvolte nelle tristi vicissitudini dell’antisemitismo e del nazismo, fra cui l’internamento di suo padre nel campo di Urbisaglia: “Una logora valigetta piena di carte e fotografie, seppellita nel solaio della nostra casa di piazzale Brescia e trasferita nel ripostiglio della mia nuova abitazione nel 1988, dopo la morte di mia madre, custodiva ancora intatti tutti i suoi segreti…” (p. 7).
Sergio Roedner sarà a Urbisaglia sabato 27 gennaio 2024, alle ore 17 presso il Teatro Comunale in Corso Giannelli 45.
Ad introdurre l’incontro Giovanna Salvucci, Presidente della Casa della Memoria di Urbisaglia, e Emanuela Balelli, Presidente del Centro Studi Balelli e docente di Catalogazione e gestione degli archivi fotografici all’Accademia delle Belle Arti di Macerata, che parlerà del valore della fotografia come documentazione storica.
Al termine dell’incontro la sezione maschile del Coro Equi-Voci di Urbisaglia eseguirà il brano “Komm mein Schatz auf den Bocceplatz” composto da Egon Mosbach e Paul Schwenk durante l’internamento a Urbisaglia.
Mosbach non sopravvisse alla Shoah, mentre Paul Schwenk lavorò insieme a Ernest Roedner alle dipendenze di Emilio Winter, un altro compagno di internamento a Urbisaglia, “suonando il violoncello di sera per alleviare la sua nostalgia di viennese esiliato” (L’orologio di Armin, p. 215). Vista l’amicizia fra Ernst Roedner e Paul Schwenk abbiamo deciso di eseguire il brano, per la prima volta, in questa occasione.
