Gli studenti del Liceo Artistico Giulio Cantalamessa di Macerata, guidati dal prof. Jacopo Caggiano e coordinati dalle prof.sse Veronica Mastrogiacomi e Roserita Calisti, hanno recentemente realizzato due cortometraggi sul campo di Urbisaglia.
Prima di avviare il lavoro di sceneggiatura e di ripresa, gli studenti hanno incontrato a scuola Giovanna Salvucci, Presidente della Casa della Memoria di Urbisaglia, che ha illustrato loro la storia e il funzionamento del campo, narrando anche le vicende personali di alcuni internati.
Quello che ha colpito di più gli studenti, e che poi hanno deciso di riportare nei video è, da una parte, la solitudine e lo sconforto degli internati che si sforzavano di scrivere parole rassicuranti ai propri cari, dall’altra lo zelo burocratico degli uffici preposti al campo che, anche in tempo di guerra, non mancavano di produrre una mole impressionante di documenti scritti per qualsiasi occasione o richiesta.
Da qui gli argomenti scelti per i due cortometraggi. Il primo, dal titolo Lettera da un internato, ci mostra un giovane Rudolf Bratuz intento a scrivere e descrivere alla figlia Damjana i luoghi e le attività del suo internamento: il palazzo, il giardino, gli alberi magnifici, le partite a bocce, la musica. Ma dietro queste frasi consolatorie che Bratuz scrive alla figlia, gli studenti hanno colto la disperazione di un uomo incerto sul proprio destino e su quello della sua famiglia, che non può più proteggere e accudire.
Il secondo cortometraggio, dal titolo Carta, cenere e ricordi, evidenzia la trafila burocratica che gli internati dovevano attivare per le necessità di tutti i giorni: le richieste per piccoli acquisti, per le visite mediche, per recarsi ai bagni pubblici di Macerata, etc. Alla fine del video però gli studenti lanciano un forte messaggio: anche l’ultimo degli impiegati può fare la differenza, può salvare una vita. Contrariamente ai nazisti che si difereso nel Processo di Norimberga dichiarando “Abbiamo solo eseguito gli ordini”, l’impiegato del cortometraggio straccia l’elenco degli internati destinati alla deportazione. Purtroppo nella realtà questo non è successo a Macerata, poiché nel febbraio 1944 gli internati civili vennero trasferiti al campo di concentramento di Fossoli (Modena) e successivamente deportati nei campi di sterminio tedeschi.
La Casa della Memoria di Urbisaglia ringrazia infinitamente i docenti e gli studenti del Liceo Artistico di Macerata per l’impegno, la serietà e la professionalità con cui hanno sviluppato e portato a termine questo progetto.
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